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Il ruolo delle relazioni Human to Human nell’era digitale 

relazioni human to human

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La diffusione di strumenti tecnologici sempre più avanzati sta contribuendo ad accrescere l’importanza delle relazioni Human to Human all’interno delle organizzazioni.

Può sembrare controintuitivo, ma è proprio in quest’epoca di iperconnessione che sorgono problematiche risolvibili soltanto tramite la relazione in presenza.

Dopo la pandemia, la maggior parte delle aziende ha chiesto ai dipendenti di tornare in ufficio e si sono definite formule più o meno “ibride” di lavoro.

In particolare, guardando alle nuove generazioni emerge che il lavoro prevalentemente a distanza delude i giovani dipendenti e sta privando i lavoratori dell’esperienza comunitaria di un luogo di lavoro condiviso.

Secondo gli esperti, la situazione è complessa rispetto ad una distinzione dicotomica tra successo e fallimento delle forme di lavoro remote. Ecco perché.

Le difficoltà che la tecnologia, da sola, non può farci superare

1. La comunicazione attraverso un medium, uno strumento, non è efficace al 100%

Solo una piccola parte della comunicazione è di tipo verbale: quella non verbale è una componente altrettanto importante per la corretta trasmissione e decodifica dei messaggi. Senza la possibilità di cogliere le sfumature (il tono di voce, ma ancor più l’espressione facciale con le video camere spesso spente, e senza dubbio anche il linguaggio del corpo), il messaggio rischia di arrivare in modo distorto e frammentario. 

Inoltre, la mancanza di interazione diretta nei momenti “prima e dopo” le riunioni, fa perdere molta empatia, e viene meno il senso di condivisione che si crea invece in una riunione condotta di persona.

relazione human to human

Inoltre, durante le chiamate digitali, la mancanza di interazione diretta fa perdere molta empatia, e viene meno il senso di condivisione che si crea invece in un’assemblea condotta di persona.

2. Attrarre giovani talenti e migliorare l’employee retention è sempre più difficile

Viviamo in un periodo storico in cui attrarre talenti e farli rimanere in azienda è una vera sfida. L’assenza di relazioni Human to Human rende difficile creare relazioni interpersonali e costruire un vero tessuto sociale all’interno dell’organizzazione.

Questo rende più difficile senza dubbio l’onboarding, ovvero quella fase in cui una persona entra a far parte della nuova comunità azienda; una fase cruciale, nella quale non possono mancare la socializzazione e l’integrazione reale nell’ambiente aziendale. In questa fase di pongono le basi del cosiddetto “senso di appartenenza”, ovvero il desiderio della persona di entrare a far parte ed essere inclusa nella nuova comunità-azienda.

Le relazioni personali gettano dei ponti nell’ambito della relazione persona – organizzazione, e formano elementi di resistenza.

Inoltre, trovarsi di persona con le proprie persone di riferimento (tutor o responsabile in primis) è il modo più efficace per apprendere, sfruttando l’apprendimento informale e l’imitazione, elementi che vengono ovviamente a mancare in una relazione puramente a distanza.

3. Motivazione e coinvolgimento sono difficili da coltivare tramite relazioni a distanza

La riduzione della collaborazione e dell’esperienza condivisa può portare a limitazioni nell’ambito della creatività e dell’innovazione.

Le attività di coaching e sviluppo dei dipendenti diventano sterili a distanza, mentre la formazione in presenza offre comunque la possibilità di fare esperienze con un maggior grado di coinvolgimento.

Non a caso, anche nelle multinazionali la tendenza è quella di richiamare in presenza i propri collaboratori, trovando equilibrio tra la relazione a distanza e la relazione in presenza.

formazione aziendale in presenza

4. Le relazioni sociali sono fondamentali per il benessere psicologico

Due anni difficili in pandemia, con mancanza di supporto emotivo, hanno portato all’aumento di ansia, depressione e a un generale calo del benessere psicologico, soprattutto nei più giovani. Si tratta di un vuoto colmato soltanto in parte dalle interazioni digitali.

La costruzione di relazioni autentiche, anche se non sempre facili, fa bene all’individuo e ciò si riversa positivamente sull’organizzazione. Peraltro, il benessere è un elemento del welfare al quale le aziende si stanno interessando in maniera crescente, molto apprezzato dalle nuove generazioni.

A livello organizzativo, se il gruppo non è coeso e manca un soggetto psicologico comune, le prestazioni del team ne risentono. In un team, il risultato può essere maggiore della somma delle parti, ma per ottenere questo risultato ci vogliono relazioni profonde.

Conciliare relazioni fisiche e digitali

In un contesto di lavoro ibrido, occorre promuovere gli eventi sociali, incentivare programmi di mentorship, e creare nuovi ambienti di lavoro aperti, che favoriscano l’interazione tra le persone.

In questo processo di ridefinizione delle modalità e degli spazi di lavoro, gli HR Analytics svolgono un ruolo cruciale per comprendere se ci sono situazioni di disengagement e misurare gli elementi di miglioramento e positività, a fronte di azioni specifiche messe in campo dall’azienda.

In HR Intelligence, affianchiamo le aziende nell’uso degli HR Analitycs per individuare disengagement sia attraverso misure indirette, sia attraverso misure dirette.

Qualche esempio di misure indirette di tipo statistico per le varie componenti della popolazione aziendale:

  • le statistiche dell’assenteismo
  • le statistiche del turnover
  • le statistiche delle retention (riuscite, non riuscite, ripetute, ecc.)
  • le statistiche di partecipazione alle iniziative aziendali
  • la sentiment analysis dei commenti rispetto alle iniziative aziendali
  • l’analisi delle exit interview.

Alcuni esempi di misure dirette:

  • l’analisi dei dati di specifiche engagement survey
  • l’utilizzo di apposite App come Life Radar, Lattice e Thrive Sparrow per raccogliere dati specifici sul benessere e sull’engagement in azienda.

Occorre tenere presente che non esiste una ricetta universale per una corretta misurazione: gli HR Analytics da prendere in considerazione possono variare molto da azienda ad azienda, in base agli obiettivi e alle esigenze dell’azienda stessa.

Per saperne di più su come individuare i criteri e sfruttare in maniera efficace gli HR Analytics, contattaci.

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Mario Molinari

Mario Molinari

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