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Intelligenza Artificiale e Risorse Umane: da ChatGPT in poi

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Indice dei contenuti

Intelligenza Artificiale e Risorse Umane: da ChatGPT in poi, un workshop per passare all’azione!

Attorno al tavolo, per parlare di Intelligenza Artificiale e Risorse Umane, erano rappresentate aziende di settori molti diversi: dai servizi finanziari alle telecomunicazioni, dalla meccanica industriale al fashion alle utilities.

Ciò che ci accomunava era la voglia di capire meglio questo argomento così “caldo” e così discusso, ma anche per molti aspetti poco conosciuto.

Agile Coaching

Nel workshop ci ha guidato Francesca Rossin, attraverso la metodologia dell’Agile Coach.

Ricerche su AI generativa

Nei contenuti, ci ha accompagnato Mario Molinari, che ha approfondito e studiato per noi il tema dell’Intelligenza artificiale raccontandolo con il linguaggio “per non addetti”.

Cosa abbiamo imparato?

Tra le altre cose, abbiamo imparato che:

  • le intelligenze sono diverse e molto specifiche, e le funzionalità complesse derivano dalla somma di tante singole intelligenze;
  • l’intelligenza artificiale sta diventando sempre più disponibile e ad uso dei “non tecnici”. Abbiamo esempi quali ChatGPT che ci fanno rendere conto della potenza anche in termini di adoption (100 milioni di utenti attivi raggiunti in 2 mesi … vedi infografica qui sotto);
  • proprio per questa rapidità di diffusione e adozione, dobbiamo guardarci dai problemi ancora aperti (quali le così dette allucinazioni, quando l’AI genera con sicurezza informazioni del tutto inesatte, o i filtri non ancora affidabili, i bias, i problemi di sicurezza del dato e di proprietà intellettuale, etc.)
  • l’AI potrebbe cambiare completamente la prospettiva del cosiddetto “skill shortage” e le logiche con cui si progettano i programmi di upskilling e reskilling.
ChatGPT ha impiegato soltanto due mesi ad arrivare a 100 milioni di utenti rispetto ad esemoio ai nove mesi richiesti a TikTok

Abbiamo pensato che probabilmente non è più rinviabile, come HR, una riflessione matura sull’integrazione dell’AI nelle aziende

Come possiamo integrare l’AI nelle nostre aziende?

Innanzitutto, è necessaria una alfabetizzazione diffusa: le persone in azienda devono conoscere sia il potenziale che i limiti dall’AI in modo da poterla usare correttamente.

Inoltre, l’AI può rappresentare una modalità efficiente per lavorare, ma dobbiamo essere consapevoli degli ambiti in cui la utilizziamo, alcuni si prestano meglio di altri.

L’AI necessita di essere supervisionata, pertanto dovremo sviluppare la competenza di supervisione e di allenamento. Ciò è necessario per renderla sempre più aderente alle nostre esigenze aziendali, al nostro linguaggio e ai nostri valori.

L’AI è in continua evoluzione nelle sue soluzioni. Può essere utile avere un osservatorio interno all’azienda che:

  • indirizzi le persone verso diverse soluzioni valutate come affidabili;
  • Identifichi le diverse funzioni che ne possano aver bisogno (ricerca di informazioni, redazione testi, grafica, riconoscimento testuale, analisi dati e reporting, programmazione, etc.).

Come tutti i capitoli di innovazione, non abbiamo la pretesa di fornire risposte esaustive.

Ci interessa aprire capitoli importanti per l’evoluzione delle organizzazioni aziendali e delle competenze strategiche. In questo workshop ci siamo divertiti, confrontati, preoccupati, rassicurati. Alla fine abbiamo messo a fattor comune un po’ di idee progettuali che potranno essere portate nelle nostre aziende e nelle nostre realtà.

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Barbara Valentini

Barbara Valentini

Desidero rendermi utile, voglio essere felice. Amo lavorare con persone con le quali condivido valori ed etica, e da cui posso imparare ogni giorno.  Mi piace ampliare la prospettiva e la visione, unire i puntini, fare domande che gli altri non fanno, integrare i punti di vista, vedere con occhi diversi, intuire prospettive differenti.

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